E' impossibile parlare di questa edizione del Cortona on the Move ignorando l'effetto che ha avuto sul sistema arte. Gli effetti della “nuova normalità” infatti non hanno cambiato il modo di realizzare fotografie ma anche quello di renderle fruibili al pubblico attraverso mostre e eventi.
Il Cortona on the Move è un festival che da anni è in continua ascesa sia per dimensioni che per contenuti. Questo grazie a uno staff estremamente dinamico capitanato da Antonio Carloni e dalla direttrice artistica Arianna Rinaldo che ha fatto del coraggio e dell'innovazione due punti fondamentali.
Sono ormai tre anni che collaboriamo in vece di laboratorio fotografico ufficiale con la partnership tecnica dei nostri amici di Canon.
Proprio durante il primo anno di questa felice collaborazione il nostro laboratorio ha ideato il format dell'Officina di Stampa che è un vero e proprio laboratorio fotografico mobile capace di stampare interi festival fotografico on-site.
Negli articoli dedicati alle precedenti edizioni abbiamo spesso sottolineato il grande piacere che proviamo ogni volta che “usciamo” dal nostro laboratorio per lavorare e contribuire a belle realtà come quella di Cortona.
Il nostro contributo non si è limitato alla STAMPA FINE ART ma anche al MONTAGGIO DELLE FOTO SU PANNELLO mediante biadesivi museali acid free.
Tuttavia ciò questo anno non è stato possibile viste le condizioni estreme che si sono verificate. Soprattutto nelle prime settimane di pandemia quando fioccavano annullamenti di mostre e festival abbiamo fortemente temuto la cancellazione del COTM 2020.
Qui però è entrata in gioco la lungimiranza e la “visione” di chi questo festival lo organizza e lo cura 365 giorni l'anno. Infatti lo staff ha saputo trasformare l'emergenza in opportunità stabilendo un nuovo tema e chiamando i fotografi più interessanti di tutto il mondo a raccontare a modo loro la pandemia.
Si è trattata senza dubbio di una scelta coraggiosa per due motivi. Il primo è rappresentato dallo scarso appeal commerciale di un tema del genere, sicuramente siamo più interessati a vedere i drammi degli altri che a rivivere attraverso le foto situazioni dolorose che ci toccano da vicino. Il secondo è che per organizzare un festival bisogna giocare di anticipo e la scelta di andare avanti è stata fatta in un momento dove le certezze erano veramente poche.
Inutile dire che questo atteggiamento proattivo ha rappresentato per i professionisti della fotografia una vera e propria luce di speranza che ha spinto molti a uscire dall'apatia e dallo sconforto.
Noi abbiamo sinceramente gioito quando abbiamo ricevuto in anteprima la conferma dello svolgimento del festival e l'imminente attivazione delle lavorazioni.
Chiaramente ci sarebbe piaciuto risiedere a Cortona e installare la nostra amata Officina di Stampa come gli altri anni siamo stati ugualmente felici di stampare a distanza le centinaia di foto che sono diventate le mostre ora aperte al pubblico.
Il Cortona on the Move è un festival che da anni è in continua ascesa sia per dimensioni che per contenuti. Questo grazie a uno staff estremamente dinamico capitanato da Antonio Carloni e dalla direttrice artistica Arianna Rinaldo che ha fatto del coraggio e dell'innovazione due punti fondamentali.
Sono ormai tre anni che collaboriamo in vece di laboratorio fotografico ufficiale con la partnership tecnica dei nostri amici di Canon.
Proprio durante il primo anno di questa felice collaborazione il nostro laboratorio ha ideato il format dell'Officina di Stampa che è un vero e proprio laboratorio fotografico mobile capace di stampare interi festival fotografico on-site.
Negli articoli dedicati alle precedenti edizioni abbiamo spesso sottolineato il grande piacere che proviamo ogni volta che “usciamo” dal nostro laboratorio per lavorare e contribuire a belle realtà come quella di Cortona.
Il nostro contributo non si è limitato alla STAMPA FINE ART ma anche al MONTAGGIO DELLE FOTO SU PANNELLO mediante biadesivi museali acid free.
Tuttavia ciò questo anno non è stato possibile viste le condizioni estreme che si sono verificate. Soprattutto nelle prime settimane di pandemia quando fioccavano annullamenti di mostre e festival abbiamo fortemente temuto la cancellazione del COTM 2020.
Qui però è entrata in gioco la lungimiranza e la “visione” di chi questo festival lo organizza e lo cura 365 giorni l'anno. Infatti lo staff ha saputo trasformare l'emergenza in opportunità stabilendo un nuovo tema e chiamando i fotografi più interessanti di tutto il mondo a raccontare a modo loro la pandemia.
Si è trattata senza dubbio di una scelta coraggiosa per due motivi. Il primo è rappresentato dallo scarso appeal commerciale di un tema del genere, sicuramente siamo più interessati a vedere i drammi degli altri che a rivivere attraverso le foto situazioni dolorose che ci toccano da vicino. Il secondo è che per organizzare un festival bisogna giocare di anticipo e la scelta di andare avanti è stata fatta in un momento dove le certezze erano veramente poche.
Inutile dire che questo atteggiamento proattivo ha rappresentato per i professionisti della fotografia una vera e propria luce di speranza che ha spinto molti a uscire dall'apatia e dallo sconforto.
Noi abbiamo sinceramente gioito quando abbiamo ricevuto in anteprima la conferma dello svolgimento del festival e l'imminente attivazione delle lavorazioni.
Chiaramente ci sarebbe piaciuto risiedere a Cortona e installare la nostra amata Officina di Stampa come gli altri anni siamo stati ugualmente felici di stampare a distanza le centinaia di foto che sono diventate le mostre ora aperte al pubblico.