Il nostro laboratorio fotografico professionale si occupa di STAMPA FOTOGRAFICA FINE ART SIA INKJET CHE CROMOGENICA LAMBDA (con ingranditore digitale Lambda Durst) e finiture artigianali ormai da quasi quaranta anni.
Durante questo lungo periodo abbiamo sempre cercato di stabilire un rapporto con i nostri clienti basato sulla professionalità ma soprattutto sulla collaborazione.
Questo ci ha permesso di imparare dai nostri stessi committenti e di evolverci in base alle loro esigenze.
Oggigiorno grazie alla tecnologia digitale sono disponibili plotter che se usati in maniera propria possono dare risultati che venti anni fa erano difficilmente raggiungibili.
Questa "democratizzazione" della stampa fine art ha portato molte persone a avvicinarvisi. Per stampare una fotografia non è più necessario avere una camera oscura ma "basta" un computer e una stampante.
Nel passato lo stampatore casalingo faceva parte di una cerchia alchemica che passava ore e ore al buio per trasformare i negativi in stampe (magari di bassa qualità) rese estremamente preziose dal grande investimento di tempo e energie che richiedevano.
E' inutile prendersi in giro. Oggi tecnicamente un plotter inkjet fine art con banda 160 Cm monta più o meno la stessa testina della sua versione prosumer/casalinga e impiega gli stessi pigmenti. Questo vuol dire che "tecnicamente" le stampe che escono da entrambi possono essere identiche.
Questo per diversi anni ha fatto enormemente calare la popolarità delle camere oscure e associato con la grande offerta di stampa fotografica a buon mercato ha banalizzato il ruolo dei laboratori fotografici.
Tuttavia questa concezione figlia del nostro tempo tuttavia può portare a gravissimi errori ma come è possibile evitarli?
Durante questo lungo periodo abbiamo sempre cercato di stabilire un rapporto con i nostri clienti basato sulla professionalità ma soprattutto sulla collaborazione.
Questo ci ha permesso di imparare dai nostri stessi committenti e di evolverci in base alle loro esigenze.
Oggigiorno grazie alla tecnologia digitale sono disponibili plotter che se usati in maniera propria possono dare risultati che venti anni fa erano difficilmente raggiungibili.
Questa "democratizzazione" della stampa fine art ha portato molte persone a avvicinarvisi. Per stampare una fotografia non è più necessario avere una camera oscura ma "basta" un computer e una stampante.
Nel passato lo stampatore casalingo faceva parte di una cerchia alchemica che passava ore e ore al buio per trasformare i negativi in stampe (magari di bassa qualità) rese estremamente preziose dal grande investimento di tempo e energie che richiedevano.
E' inutile prendersi in giro. Oggi tecnicamente un plotter inkjet fine art con banda 160 Cm monta più o meno la stessa testina della sua versione prosumer/casalinga e impiega gli stessi pigmenti. Questo vuol dire che "tecnicamente" le stampe che escono da entrambi possono essere identiche.
Questo per diversi anni ha fatto enormemente calare la popolarità delle camere oscure e associato con la grande offerta di stampa fotografica a buon mercato ha banalizzato il ruolo dei laboratori fotografici.
Tuttavia questa concezione figlia del nostro tempo tuttavia può portare a gravissimi errori ma come è possibile evitarli?