Drive è un progetto specifico per diverse città, che si muove tra dimensione spaziale, visiva, sonora e che riflette sui valori e i significati legati all’idea di abitazione, viaggio, mobilità, corrispondenze geo-generazionali, riflessioni urbane.
Il progetto ruota attorno ad una Fiat 127 del 1971, rinominata Camaleonte, per la capacità di cambiare colore ogni volta che viene esposta, customizzata seguendo gli accostamenti cromatici tipici delle case in cui Chironi risiede con il progetto My house is a Le Corbusier. Una tastiera “architettonica” progettata da Le Corbusier seguendo precise regole di compresenza di colore da accostare come fossero dei suoni. I colori a tinta sono spruzzati ai vari componenti della carrozzeria, creando una trama visiva riconoscibile e fantastica.
Lo slogan di Le Corbusier ‘una casa è una macchina per abitare’ ricompare manipolato.
La scelta di questo veicolo è legata alla vicenda di Costantino Nivola, artista operante sulla scena internazionale ma fortemente legato al suo paese d’origine in Sardegna e al rapporto di amicizia e collaborazione con Le Corbusier. Come Nivola, anche Chironi è partito da Orani (NU) e vi torna spesso, dopo una serie di esperienze che lo hanno condotto in luoghi e contesti differenti nell’ambito del progetto My house is a Le Corbusier.
Nei primi anni Ottanta Nivola, ormai malato, telefona da Long Island al nipote Daniele, chiedendogli di andare nella sua abitazione in Toscana, in un ultimo tentativo di riportare le sue cose a Orani. Daniele ricorda: “Mi ha detto: Cerca di prendere quello che c’è. Compresa la macchina! Ci sono due manifesti artistici di un certo valore... Steinberg... C’erano sculture sue, quadri... Il Picasso non c’era più... Alla fine ho anche lasciato dei bozzetti. Non ci stava tutta la roba nella macchina.” Daniele si imbarca dal porto di Civitavecchia con una Fiat 127 carica di opere d’arte, facendo rientro in paese con la consapevolezza di avere portato con sé solo una piccola parte di quel patrimonio - culturale e esistenziale. Cosa trasportava quell’auto e cosa ha riportato indietro? Un lascito materiale, ma anche l’avvio di una staffetta simbolica, un incitamento ad ‘andare’ e sentirsi abitante del mondo.
A distanza di molti anni da quel viaggio, Chironi riutilizza la medesima macchina con un gesto artistico e performativo, in un viaggio fatto di partenze e ritorni, di corrispondenze generazionali,di incontri e visioni immaginarie registrate dal finestrino.
Un percorso che ricalca, usa e riposiziona i viaggi di Le Corbusier sparsi nel mondo. Che diventa a suo volta percorso di riflessione urbana toccando diversi concetti: viaggio; mobilità; abitazione; attraversamento di confini; trasformazioni urbane; composizioni sociali. Uno spostamento da un punto ad un altro, che diventa lo scopo stesso del viaggio.
In performance è l’artista stesso alla guida dell’auto e insieme ai sui racconti, il pubblico (per un totale di 4 passeggeri per volta su prenotazione), durante il viaggio in auto potrà ascoltare audio- documenti e le composizioni sonore del progetto My sound is a Le Corbusier, nato dalla sinergia con diversi musicisti, registrate in varie abitazioni nel mondo disegnate da Le Corbusier e in cuiChironi vive.
Il progetto ruota attorno ad una Fiat 127 del 1971, rinominata Camaleonte, per la capacità di cambiare colore ogni volta che viene esposta, customizzata seguendo gli accostamenti cromatici tipici delle case in cui Chironi risiede con il progetto My house is a Le Corbusier. Una tastiera “architettonica” progettata da Le Corbusier seguendo precise regole di compresenza di colore da accostare come fossero dei suoni. I colori a tinta sono spruzzati ai vari componenti della carrozzeria, creando una trama visiva riconoscibile e fantastica.
Lo slogan di Le Corbusier ‘una casa è una macchina per abitare’ ricompare manipolato.
La scelta di questo veicolo è legata alla vicenda di Costantino Nivola, artista operante sulla scena internazionale ma fortemente legato al suo paese d’origine in Sardegna e al rapporto di amicizia e collaborazione con Le Corbusier. Come Nivola, anche Chironi è partito da Orani (NU) e vi torna spesso, dopo una serie di esperienze che lo hanno condotto in luoghi e contesti differenti nell’ambito del progetto My house is a Le Corbusier.
Nei primi anni Ottanta Nivola, ormai malato, telefona da Long Island al nipote Daniele, chiedendogli di andare nella sua abitazione in Toscana, in un ultimo tentativo di riportare le sue cose a Orani. Daniele ricorda: “Mi ha detto: Cerca di prendere quello che c’è. Compresa la macchina! Ci sono due manifesti artistici di un certo valore... Steinberg... C’erano sculture sue, quadri... Il Picasso non c’era più... Alla fine ho anche lasciato dei bozzetti. Non ci stava tutta la roba nella macchina.” Daniele si imbarca dal porto di Civitavecchia con una Fiat 127 carica di opere d’arte, facendo rientro in paese con la consapevolezza di avere portato con sé solo una piccola parte di quel patrimonio - culturale e esistenziale. Cosa trasportava quell’auto e cosa ha riportato indietro? Un lascito materiale, ma anche l’avvio di una staffetta simbolica, un incitamento ad ‘andare’ e sentirsi abitante del mondo.
A distanza di molti anni da quel viaggio, Chironi riutilizza la medesima macchina con un gesto artistico e performativo, in un viaggio fatto di partenze e ritorni, di corrispondenze generazionali,di incontri e visioni immaginarie registrate dal finestrino.
Un percorso che ricalca, usa e riposiziona i viaggi di Le Corbusier sparsi nel mondo. Che diventa a suo volta percorso di riflessione urbana toccando diversi concetti: viaggio; mobilità; abitazione; attraversamento di confini; trasformazioni urbane; composizioni sociali. Uno spostamento da un punto ad un altro, che diventa lo scopo stesso del viaggio.
In performance è l’artista stesso alla guida dell’auto e insieme ai sui racconti, il pubblico (per un totale di 4 passeggeri per volta su prenotazione), durante il viaggio in auto potrà ascoltare audio- documenti e le composizioni sonore del progetto My sound is a Le Corbusier, nato dalla sinergia con diversi musicisti, registrate in varie abitazioni nel mondo disegnate da Le Corbusier e in cuiChironi vive.